Continua la seconda parte della relazione del Socio di OperaExtravaganza, Paolo Pecorari, tenuta il 12 ottobre 2019 presso il Giardino segreto, in cui sapientemente illustrata la storia, ricca di aneddoti e riferimenti alla cittadina vetrallese, attorno alla stele di Pio VII , significativo reperto rinvenuto durante i lavori di restauro dello stesso giardino.
Per chi volesse rivedere la prima parte dell'intervento, qui di seguito il link al post - Pio VII, prima parte
Ma lasciamo la parola al nostro Socio per il proseguo della storia (II parte)
PIO VII PONTEFICE MASSIMO
PIO VII papa dal 1800 al 1823
Barnaba Niccolò CHIAROMONTI nasce a Cesena da famiglia nobile nel 1742. E’ monaco benedettino. Un papato quello di Pio VII che si annuncia turbolento già con l’elezione, avvenuta a Venezia invece che a Roma. Chiaromonti è fine teologo e vescovo illuminato: sua la frase che “il buon cristiano è anche un buon democratico”, non era dunque il genere di prelato reazionario chiuso alle novità del moderno, tant’è che già nel 1801 firma un concordato con Napoleone.
Il 2 dicembre 1804 è a Notre Dame a Parigi per la tanto contestata cerimonia di incoronazione imperiale di Napoleone. Il 2 febbraio 1808 Roma è occupata dai Francesi e il 17 maggio 1809 lo Stato Pontificio è annesso all’impero francese, e lo sarà fino al 1814.
Muore il 20 agosto 1823 a Roma. E’ sepolto in S. Pietro nel maestoso mausoleo opera dello scultore neoclassico Thorvaldsen: tale tomba rimane a tutt'oggi la sola opera d'arte della Basilica di San Pietro frutto di un artista di fede dichiaratamente non cattolica. Il ringraziamento per il Pontem e la Viam a Pio VII ci dice altresì della sua indole di attento urbanista:
al Pantheon ordinò che fosse liberata l’area antistante dalle “ignobilibus tabernis” …, alias, tavolino selvaggio! Sua la rinascita di Piazza del Popolo e su fino al Pincio, sugli schemi neoclassici del suo amico Valadier !
Medaglie Papali. Pio VII si rivelò molto attento al territorio che conosceva bene e che dovette traversare varie volte in quegli anni di andata e ritorno dalla prigionia.
SOTTO LA DIREZIONE DI GIROLAMO DELLA PORTA,
CARDINALE DI SANTA ROMANA CHIESA,
PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE DEL BUON GOVERNO
Girolamo della Porta (Gubbio 1746 – Firenze 1812). E’ creato cardinale da Pio VII nel 1801. Nel 1803 il Papa lo vuole Prefetto della Sacra Congregazione del Buon Governo. Nel 1809, a causa della seconda occupazione francese, è costretto a lasciare Roma e trova rifugio a Firenze. Egli si occupa di amministrazione tecnica delle strade, formazione dei catasti, censimento ed operazioni finaziarie relative ai “monti di pegno”.
Congregazione del Buon Governo:
Tra la fine del settecento e l’inizio dell’ottocento, lo Stato Pontificio deve risanare le finanze disastrate dopo la Rivoluzione e l’occupazione napoletana di Roma: crea per questo la Congregazione del Buon Governo allo scopo di sovvenzionare, tra l’altro, le necessità religiose, civili, caritatevoli e di “corte”. La riscossione dei tributi diventa una delle materie più delicate e importanti per lo Stato della Chiesa, soprattutto in quel periodo di grandi mutazioni.
FALZACAPPA, Giovanni Francesco. Nasce a Corneto (oggi Tarquinia) il 7 aprile 1767 Muore a Roma il 18 novembre 1840. Nel 1802 Pio VII, lo nomina Segretario della Congregazione del Buon Governo. Questa carica era in quegli anni di grande delicatezza in quanto, dopo la riforma del 1801, la Congregazione aveva assunto nuovi compiti soprattutto di natura finanziaria. La segreteria fungeva anche da tribunale di prima istanza nelle liti fra le Comunità e i privati, e "nel segretario a poco a poco si era concentrata la direzione degli affari". Sulla sua scrivania approdavano pratiche complesse affrontate con grande capacità, grazie anche alla sua preparazione giuridica, molto apprezzata dallo stesso papa. La carriera del Falzacappa s'interromperà bruscamente per il suo rifiuto di prestare giuramento a Napoleone. Colpito da una grave infermità, muore a Roma 1840.
E’ sepolto nella Chiesa dell'Immacolata Concezione dei Cappuccini in Via Veneto a Roma (quella della cripta dei teschi…). Riservò per se stesso una sepoltura proprio all’ingresso della Chiesa, con tanto di iscrizione.L’ “ORDO
ET POPULUS VETRALLAE”
HA ELEVATO QUESTA STELE AL PRINCIPE MUNIFICENTE
E’ la firma della Stele.
La Stele oggi
O.E.P.V. è l’acronimo per Vetralla come S.P.Q.R. lo è per la Città di Roma
L’ “ORDO” sta per i Notabili, gli Anziani. Quello che per Roma è il Senato. Il “POPULUS”, per quanto ovvio, siamo noi.
OperaExtravaganza ha provveduto a “ri-elevare” questa stele a ricordo e lustro dei personaggi coinvolti.
Concludo con un personale augurio, quello di vedere presto una altrettanto bella Stele, magari addossata al Palazzo comunale, sulla quale leggere che il POPULUS VETRALLAE ringrazia l’ORDO che - per la sicurezza dei viandanti e lo sviluppo del commercio - ha finalmente liberato il centro storico dal parcheggio selvaggio e rilanciato le attività delle sue botteghe storiche!
Grazie.
Paolo Pecorari
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OperaExtravaganza ringrazia sentitamente i Soci che con zelo ed entusiasmo partecipano attivamente alla vita associativa, sia con le loro ricerche che con il loro lavoro creativo.
Di seguito alcuni momenti di restauro della stele ad opera dei Soci Véronique Sejournet e Paolo Pecorari.
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Blog di OE a cura di Monica Sanfilippo
Molto ben fatto, grazie Paolo e Veronique!
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