A proposito di salotti musicali
L’Esperienza
intima dei nostri incontri nel Salotto Musicale di OperaExtravaganza manca ovviamente
ai soci ma anche agli artisti.
Durante
quest’ultimo periodo è diventato sempre più chiaro che la musica dal vivo con pubblico
in qualsiasi forma – salotto, concerto, opera - è essenziale per il
nostro benessere, anima e corpo!
Nel 2015 OperaExtravaganza ha lanciato un progetto internazionale denominato “Adopt a Theatre”, realizzato grazie a un crowdfunding, il cui scopo è stato quello di mettere in scena alcuni concerti nei piccoli teatri storici, mandandoli poi in streaming ai suoi sostenitori. Per merito di questa iniziativa OperaExtravaganza può presentare oggi il “Gran Salotto del Belcanto”, un concerto registrato con il pubblico nel bellissimo Teatro Torti di Bevagna, Umbria.
A
proposito di salotto musicale, mi piacerebbe fare una piccola introduzione alla
sua storia, riconoscendone l'importanza
per la divulgazione della musica nei secoli.
OperaExtravaganza ha sempre cercato di ricatturare questo storico spirito
intimo nei suoi salotti musicali.
Nel
corso dell’Ottocento era consuetudine incontrarsi nei salotti dell'alta
borghesia per conversare e confrontarsi su attualità, politica, arte,
letteratura e filosofia. Gli appuntamenti erano
quasi sempre accompagnati dalla musica, spesso eseguita dai
più famosi compositori dell'epoca.
A Vienna le tipiche serate in cui Franz Schubert e i
suoi amici si incontravano e che la storia ci ha tramandato sotto il nome di
«schubertiadi», erano degli incontri in cui giovani ventenni dedicavano il loro
stare insieme alla musica, ma anche al cibo o ad altri piaceri. Allora non
c’era un vero e proprio pubblico come possiamo intenderlo noi oggi, ma qualcosa
di molto più attivo: dilettanti e musicisti professionisti si univano per
suonare della Hausmusik (‘Musica da Salotto’, dove le musiche erano spesso
pensate per una fruizione privata e non per la pubblicazione). La musica da
ballo veniva ballata e non semplicemente ascoltata e i poeti inviavano i propri
componimenti a Schubert il quale riusciva a scrivere in pochi giorni un Lied
(romanza o canzone) per poi eseguirlo anche cantando lui stesso. Dopo la
prematura scomparsa del geniale compositore, i suoi amici conservarono la
tradizione e continuarono a riunirsi per rendere omaggio a questa musica che
era così apprezzata e che sentivano così vicina.
Con il passare degli anni, l'idea delle Schubertiadi, ossia Salotti
Musicali, si è estesa per diversi paesi dell’Europa.
Nelle
maggiori città italiane, come anche a Vienna, Budapest, Parigi, Londra, San
Pietroburgo ecc., era assai diffusa l’usanza di presentare in forma cameristica
anche le migliori pagine dell'opera lirica, che in quei tempi coinvolgeva e
trascinava l'opinione pubblica nei teatri. L'Ottocento è un'epoca in cui opera
e teatro incidevano sul costume, sulla politica e anche, per quanto possa
sembrare incredibile, sull'identità nazionale e individuale, e quindi
presentare le musiche di un’opera al di fuori del teatro, appunto nei salotti e
nei vari luoghi d'incontro, era diventato significativo. Si sviluppavano dei
nuovi generi di composizione originale sui temi famosi dell'Opera; pot-pourri, fantasia, parafrasi,
trascrizioni per piccole formazioni che andavano dal pianoforte solo al
duo per violino o violoncello e pianoforte, al trio con pianoforte e al
pianoforte a quattro mani. Fu una moda e come tale contribuì alla rapida
diffusione delle melodie operistiche in tutta Europa.
La caratteristica
della parafrasi di composizioni famose è la
sua funzione divulgativa. Le parafrasi da camera più note sono quelle per pianoforte composte da Franz Liszt su motivi tratti da opere liriche. Durante i viaggi compiuti in Europa nel
1840 Liszt eseguiva anche delle trascrizioni pianistiche per esempio delle
sinfonie di Beethoven, diffondendo cosi la musica sinfonica nei concerti.
Salotto di OperaExtravaganza |
Nelle sue trascrizioni
cameristiche delle sinfonie Johann Nepomuk Hummel riuscì a realizzare
arrangiamenti molto brillanti della gloriosa tradizione viennese, che riescono
a conservare lo spirito dei capolavori di Haydn, Mozart e Beethoven. Hummel
ottenne grandi successi sia come direttore d’orchestra che come compositore e
virtuoso di pianoforte.
Quasi tutti i grandi virtuosi
dell'epoca, dal violinista Niccolò Paganini al
contrabbassista Giovanni Bottesini,
composero parafrasi destinate al proprio strumento.
Con l’esplodere ottocentesco
del fenomeno dei virtuosi la forma del tema con variazioni su un’aria d’opera
oppure ‘parafrasi’, ‘fantasia’, ‘reminiscenze da’, ‘pot-pourri’ faceva in modo
che la complessa partitura dell’opera - fatta di voci, strumenti, contrappunto,
melodia e accompagnamento - si presentasse in forma condensata e trasformata
attraverso l’abilità virtuosistica del solista.
Si
riusciva a ricreare anche all’interno dei salotti l'atmosfera
travolgente delle più famose opere, specialmente del Belcanto italiano, per
esempio Norma
e La Sonnambula di Vincenzo
Bellini, ma anche altre parafrasi
operistiche, motivi tratti da opere liriche di Rossini, Donizetti, Verdi
e altri autori italiani dell’800.
Salotto di OperaExtravaganza |
Con l’arrivo delle registrazioni sul disco e l’avvento della radio e della televisione la divulgazione della musica raggiungeva un pubblico molto più vasto, ma faceva anche sì che nello stesso tempo andassero a pian piano scemare gli incontri nei salotti.
Mi auguro che accedere al link e guardare le produzioni online in streaming non diventi l’abitudine preponderante, quella che poi porta all’impoverimento e alla pigrizia che sostituisce l‘andare al teatro, ai salotti musicali e ai concerti!
Detto questo… BUONA VISIONE!
Susanna Ohtonen
LINK del “Gran Salotto del Belcanto”
Dal 1° numero di MELODRAMA, la Rivista di Cultura Musicale a cura di OperaExtravaganza (autore Monica Sanfilippo)
“….il sipario si è aperto sul “Gran Salotto del Belcanto”. Ad animarlo artisti di calibro internazionale, come il Soprano cristallino Anna Carbonera, il passionale Tenore Giuliano Di Filippo, il possente Basso finlandese Martti Wallén, accompagnati fluidamente al pianoforte da Alessandro Manetti, in arie di bravura e duetti, estratti da pagine d’opera di illustri autori italiani, Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi. A rendere l’atmosfera ancora più intima, capace di riprodurre l’eco dei salotti ottocenteschi europei vibranti di melodramma, hanno contribuito la preziosa scenografia di Isabel Pascolo, i movimenti di regia di Lidia Miceli, il tocco virtuoso del violino solista, Luigi De Filippi, che ha interpretato un repertorio unico e brillante di Fantasie d’opera su Sonnambula e Rigoletto.”
Susanna Ohtonen
Presidente dell’Associazione Culturale OperaExtravaganza
Vicolo del Sole 11 – 01019 Vetralla (VT)
+39-0761-485247/+39-346-
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