Serata in Trio. Concerto di musica da camera al Giardino segreto di OperaExtravaganza

CONCERTO DI MUSICA DA CAMERA 

Sabato 19 luglio 2025

Teatro del Giardino Segreto – Vetralla (VT)

Luigi De Filippi, violino; Rebecca Rotondi, violoncello; Annalisa Bellini, pianoforte

Musiche di Ludwig van Beethoven e Felix Mendelssohn


🌿 A partire dalle 19:00, apertura del Teatro e Apericena nel verde del Giardino.

     ORE 20:45 - CONCERTO

✨ Un’esperienza intima e raffinata, in uno spazio dove la musica si diffonde in spazio sospeso, tra armonia e natura.

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NOTE DI SALA
di Luigi De Filippi

LUDWIG VAN BEETHOVEN

Beethoven ha poco più di 20 anni quando scrive i tre trii dell’op. 1, nel 1793.

Op. 1 non significa che i trii sono la prima cosa che ha scritto, bensì che segnano il suo esordio (verrebbe da dire la sua irruzione) sulla scena europea e la fine del suo periodo di apprendistato. Egli chiude i rapporti, mai idilliaci, con Joseph Haydn e si prende il ruolo di innovatore e di genio musicale che gli spetta. Il giovane Beethoven, i cui primi successi sono come virtuoso di pianoforte, è una figura socievole, impulsivo sì ma che ama la compagnia, gli scherzi e che sa stare in società. L’immagine di uomo scontroso e scortese verrà dopo, quando la sordità lo costringerà ad isolarsi dal mondo.

Il genio di Beethoven non somiglia a quello di Mozart, né a quello di Mendelssohn: questi sono baciati dalla grazia e ancora adolescenti iniziano già a comporre capolavori. Per Beethoven il discorso è diverso: non è un bambino prodigio e il suo genio è quello di scavare incessantemente dentro se stesso e dentro al suo talento; la sua è una strada più lunga e faticosa, ma alla fine lo porta alle stesse vette. Pretende – e ottiene – che i suoi ammiratori lo sostengano e lo mantengano, e conserva una fede incrollabile in Dio, in se stesso, nella convinzione che un uomo debba essere più forte di qualsiasi afflizione egli possa avere, dalla sordità alla perdita dell’unico amore della sua vita, andata in sposa a un altro. 

Il Do minore fatale. Il trio dell’op. 1 n. 3 è in Do minore, una tonalità che con Beethoven ha trovato consacrazione, in quanto gli restituisce quell’intensità e quella drammaticità che contraddistingue il suo stile musicale. Sono in Do minore la Sonata Patetica, la V Sinfonia, la Marcia Funebre della III, il concerto n. 3 per pianoforte e orchestra. Non si deve pensare che la scelta di una tonalità sia un fatto casuale: per fare solo un esempio, il folgorante inizio della V sinfonia si potrebbe suonare in qualsiasi altra tonalità minore, ma solo in Do minore ha quell’impatto. Lo stesso vale per la Patetica: proviamo a suonarla il La minore, fa forse lo stesso effetto? Per Mozart la tonalità fatale era il Re minore, che aveva dato voce alla drammaticità del Don Giovanni, al famoso concerto per pianoforte KV 466 e, ovviamente, al suo testamento, il Requiem; per i compositori dell’era barocca era il Fa minore la tonalità dei pensieri drammatici. Dopo Beethoven, gli onori e gli oneri dell’essere un compositore non sono più stati gli stessi.

Una soirée a Vienna. Beethoven eseguì questi tre trii dell’op. 1 in una famosa serata della fine del 1793 in casa del principe Lichnowsky, mecenate e dedicatario dell’opera. Nel pubblico c’erano tutti i personaggi più illustri dell’aristocrazia e della scena culturale viennese, ai quali si aggiungeva, per così dire, la sedia vuota di Mozart, scomparso due anni prima, per i viennesi ancora una ferita aperta. Dalla morte di Mozart nel dicembre 1791 il faro della musica austriaca era ora diventato Joseph Haydn, il mai amato insegnante di composizione di Beethoven; i due si stimavano reciprocamente ma non si amavano affatto e l’anziano maestro, noto peraltro per avere un carattere amabile, trovava sempre il modo di irritare lo scalpitante allievo. Dopo l’esecuzione dei tre trii, accolta da tutti con entusiasmo, non trovò di meglio che sconsigliare al giovane genio di pubblicare il terzo trio in Do minore (proprio quello che Beethoven preferiva!) adducendo la giustificazione che era troppo impegnativo per il gusto del pubblico viennese. La prese bene Beethoven? Ovviamente no! Ma forse un pizzico di gelosia professionale l’aveva anche il grande Haydn…

LUDWIG VAN BEETHOVEN

Trio Op.1 n.3 

Allegro con brio - Andante con variazioni - Menuetto - Finale


FELIX MENDELSSOHN - BARTHOLDY

Un genio precoce. Come detto in precedenza, Mendelssohn fu un incredibile talento che lo portò a destare meraviglia fin da bambino. Johann Wolfgang Goethe scrisse che il tredicenne Felix gli fece ancora più impressione del piccolo Mozart, che lui ascoltò da vicino qualche decennio prima.

Di famiglia agiata e colta, Mendelssohn poté liberamente sviluppare il suo incredibile talento musicale, nutrendolo anche con approfondimenti di altri soggetti culturali; da ragazzo lo si poteva vedere alle lezioni universitarie di estetica di Hegel.

In grado di ascoltare un brano una solo volta e di ripeterlo tutto a memoria (come sapeva fare Mozart), era anche un grande improvvisatore. Il suo stile è totalmente aderente ai principi della musica romantica, ma in confronto ad altri suoi colleghi (per esempio Schumann) c’è una levità e un’eleganza nelle sue composizioni che lo rendono unico. Appassionati i suoi primi tempi, espressivi e lirici i suoi movimenti lenti; è negli Scherzi, leggerissimi e aerei, che fa sentire la sua vicinanza alle atmosfere di Shakespeare, mentre gli ultimi tempi sono generalmente scintillanti e vorticosi.

Non ultimo dei suoi meriti è quello di aver fatto conoscere al mondo la Passione secondo S. Matteo di Bach: la ripropose come direttore d’orchestra in una famosa serata nel 1829 a Berlino, a distanza di più di cento anni dalla prima esecuzione di Bach a Lipsia.

Il Trio op. 49 – Uno dei brani più amati ed eseguiti del repertorio cameristico, il trio op. 49 fu composto nel 1839 ed eseguito quell’anno in anteprima a casa di Robert e Clara Schumann. Ha una tonalità di impianto di Re minore ma è un tono minore che lascia notevoli squarci di sereno, un andamento appassionato che non perde mai compostezza ed equilibrio. Il primo tempo è palpitante ma al contempo sereno, il secondo è un’affascinante romanza senza parole con un’ardente sezione centrale. Lo Scherzo è uno spumeggiante girotondo di figure incorporee, mentre l’ultimo tempo riprende l’energia e la passione tipici di uno dei più grandi e rappresentativi compositori romantici.

FELIX MENDELSSOHN - BARTHOLDY

Trio Op.49

Molto allegro agitato - Andante con moto tranquillo - Scherzo - Allegro assai appassionato

Gli artisti - Curriculum vitae

LUIGI DE FILIPPI - VIOLINO

Luigi De Filippi, compositore, violinista ed altro, ha studiato le materie accademiche al conservatorio di S. Cecilia e quelle meno accademiche, come il jazz, osservando e sperimentando i mutevoli aspetti dei vari linguaggi musicali. Dopo il compimento degli studi è entrato nel mondo professionale lavorando come primo violino di spalla dell’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, poi quella del Teatro La Fenice di Venezia, successivamente nei London Mozart Players di Londra e nell’Orchestra delle Fiandre di Anversa (Belgio). Si è esibito come solista e direttore in sale come la Queen Elizabeth Hall, la Royal Festival Hall e il Barbican Centre di Londra, il Concertgebouw di Amsterdam, il Palau de la Musica di Barcellona, il Festival di Auckland (Nuova Zelanda). Nel 2006, per le celebrazioni mozartiane, ha diretto “Prima la musica, poi le parole” di Antonio Salieri alla Minoritenkirche di Vienna, la chiesa per la quale Salieri scrisse tutta la sua musica sacra.

Luigi De Filippi ha inciso numerosi CD per Challenge Classics, sia come solista che con il trio Voces Intimae: le sonate di Giuseppe Tartini per violino solo, le Fantasie per violino solo di Georg Philipp Telemann, l’integrale dei trii con pianoforte di Clara e Robert Schumann, i trii di Théodore Gouvy. Voces Intimae ha anche registrato tre Cd per l’etichetta Symphonia: I trii di Schubert, i trii di Mendelssohn, e un Cd di Fantasie ispirate alle opere di Vincenzo Bellini; Warner Classics ha pubblicato un doppio CD dell’integrale dei trii di Johann Nepomuk Hummel. De Filippi ha anche preso parte a trasmissioni televisive e radiofoniche, con interviste ed esecuzioni “live” per BBC Radio 3, RAI Radio 3, Radio Vaticana ed altre. Un suo Cd è stato nominato "Cd of the year" dalla BBC.

È direttore musicale dell’Associazione culturale OperaExtravaganza, basata nella Tuscia viterbese, la cui mission è di divulgare la musica classica e l’opera lirica in luoghi inconsueti, e che nel 2015 ha lanciato un progetto, “Adotta un Teatro”, volto a valorizzare piccoli teatri storici italiani. Nel 2021 OE ha prodotto una novità assoluta, l'Opéra Comique "Il Segreto della Gioconda", con libretto di Monica Sanfilippo e musica di Luigi De Filippi. Nel 2022 lo stesso binomio ha composto un Pasticcio intitolato "La Locanda dell’Opera"; nel 2023 è stato il turno del Melologo "Otone, il destino di un imperatore", andato in scena al Teatro Romano di Ferento. Nel 2024 OperaExtravaganza ha messo in scena un Intermezzo degli stessi autori, "Conosci te stesso (?)", basato sui battibecchi di Socrate con sua moglie Santippe. 

De Filippi è stato docente di conservatorio di violino, quartetto e viola. Ha anche tenuto corsi e masterclasses, sia di violino che di musica da camera, negli Stati Uniti, in Cina, in Spagna, Francia, Inghilterra, Olanda e varie località in Italia. Ha inoltre lavorato come coach e direttore d’orchestra con orchestre giovanili e amatoriali, in Inghilterra e in Italia.

REBECCA ROTONDI - VIOLONCELLO

Diplomata con il massimo dei voti nel 2017 presso il Conservatorio L.Reficie di Frosinone, Rebecca Rotondi prosegue i suoi studi specializzandosi in Musica da Camera presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Istituto Pontificio di Musica Sacra e la Scuola di Musica di Fiesole. Ha avuto numerosi insegnanti, tra cui J. Schultis e F. Storino. Attualmente sta seguendo il corso di perfezionamento in violoncello presso la Scuola di Musica di Fiesole, sotto la guida di F. Dillon e P. Bonomini. Ha seguito Masterclass in Italia e all’estero con L. Blake, Z. Szabo, F. Pepicielli, C. Boorquez, M. Brunello, S. Muller-Hornbach, M. Kliegel, L. Gorokhov, S. Klinger, T. Tetzlaff, A. Brendel. Ha suonato in diverse formazioni cameristiche, dal duo, al trio e al quartetto, esibendosi regolarmente in importanti contesti, quali l’Auditorium Parco della Musica di Roma, la Società Letteraria di Verona, la Società Filarmonica di Trento, la Sala della Protomoteca del Campidoglio a Roma, il Beethoven Festival di Sutri, il Festival Trame Sonore di Mantova,. Dal 2019 è parte del trio Adhara. Dal 2021 suona in duo con la pianista Claudia Scatena. Ha partecipato a numerose masterclasses di musica da camera con B. Canino, F. Dillon, V. Mendelsshon, L. Piovano, A. Meunier, A. Dressler. Si è inoltre esibita come solista in diverse città italiane, con numerosi concerti a Roma, Molfetta, Riano Flaminio, Anguillara Sabazia, Guidonia, Manziana, Bracciano, Frosinone, Formello, Ostia e altri. Ha fatto parte di numerose orchestre giovanili, come l’OGR (Orchestra Giovanile di Roma), l’orchestra d’archi Archi Accademia Nova, l’ONCI (Orchestra Nazionale dei Conservatori Italiani), e l’OGI (Orchestra Giovanile Italiana). Con queste formazioni ha avuto l’opportunità di partecipare a numerosi concerti in sedi prestigiose in Italia e all’estero, come il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il Teatro Argentina di Roma, il Senato della Repubblica, il Festival di Alicante, il Festival dei due Mondi di Spoleto, il Festival di Dobbiaco, di effettuare registrazioni per Radio Vaticana e di seguire lezioni orchestrali e cameristiche con Maestri quali: K. Blacher, M. Fiorini, S. Pagliani, G. Geminiani, M. Paris, R. Gonzalez Monjas, A. Nannoni, A. Company e L. Klichkov.

ANNA LISA BELLINI - PIANOFORTE

Svolge un’intensa attività concertistica in Germania, Cile, Giappone, Francia, Belgio, Svizzera e nei maggiori centri musicali italiani.  Sotto la guida di Giuliana Bordoni, si è diplomata al Conservatorio di Santa Cecilia con il massimo dei voti e la lode, ottenendo il premio speciale “E. Iacovelli-Marchi” per il miglior diploma. Si è perfezionata in pianoforte con Maria Tipo e in musica da camera con Riccardo Brengola presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena, per la quale è stata componente stabile del Quintetto “Guido Chigi”.  Si è esibita in presenza dell’Imperatore del Giappone Akihito e dell’Imperatrice Michico in occasione della loro unica visita in Italia. Tra i vari premi vinti in concorsi pianistici, ha ottenuto il primo premio all’unanimità (secondo non assegnato) al Concorso Martha Del Vecchio” di Arenzano.  È stata protagonista di prime esecuzioni mondiali tra cui il Quintetto di Tansman, 4 Maschere di Dioniso di Carlo Galante, il Trio di Skalkottas (in Germania) e Passeggiata in riva al mare a lei dedicato da Mario Guido Scappucci. È stata invitata come componente di giuria in concorsi pianistici quali Città di Albenga, “J.S. Bach” di Sestri Levante e Concours International de piano de Saint Paul Trois Château (Francia). Affianca all’ attività concertistica un’intensa attività didattica e molti suoi allievi sono spesso vincitori di Concorsi. Attualmente è docente di pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica “Ottorino Respighi” di Latina nonché ai Corsi Internazionali di Perfezionamento Musicale a Chiusi della Verna.





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