PERSONAGGI DE “LA LOCANDA DELL’OPERA”
14 agosto 2022 con OperaExtravaganza - Teatro del Giardino segreto
ROSINA
La Locanda dell’Opera è un Pasticcio,
denominazione settecentesca che descrive il riutilizzo di arie famose da varie
opere, tenute insieme da un nuovo libretto e formanti così un nuovo melodramma.
La caratteristica di un Pasticcio è, appunto, che risulta al tempo
stesso nuovo ma familiare e, come nel nostro caso, alcune atmosfere che in
origine erano tragiche diventano invece decisamente comiche.
I personaggi della Locanda sono dei buffi “personaggi in cerca di Autore”, sospesi nello spazio-tempo, prigionieri di un incantesimo che li vuole destinati a ripetere sé stessi all’infinito. Caratterizzati dai loro costumi teatrali e dai loro contesti storici e geografici, si trovano – senza veramente trovarsi – in una locanda, accolti da un elusivo Locandiere e ivi convocati da un fantomatico impresario che desidera ingaggiarli per una nuova opera.
Rosina – Dal Barbiere di Siviglia di
Rossini.
Maria Callas e Tito Gobbi in Rosina e Figaro alla Scala nel 1956 |
Nell’originale – Nel
capolavoro di Rossini Rosina è una ragazza in fiore, affidata alla tutela
dell’anziano e noioso Don Bartolo, per il quale lei ha una malcelata antipatia,
appena temperata dall’osservanza delle buone maniere e dal rispetto dovuto ai
crini grigi. Don Bartolo si è addirittura messo in testa di sposarla, attratto
tanto dalle belle fattezze di lei quanto dalla dote che rimpinguerebbe i forzieri
di lui.
Rosina, ignara delle macchinazioni del tutore, ogni mattina
all’alba si affaccia in segreto al suo verone: il suo cuore palpita per
Lindoro, che si fa passare per un giovane povero ma altri non è che il conte di
Almaviva. Come la fanciulla spiega nella sua celeberrima aria Una voce poco
fa, lei è un tipino mite e accomodante, ma quando le salta la mosca al naso
sa essere molto ma molto determinata!
Nella Locanda dell’Opera – nelle
amplificazioni drammaturgiche del nostro Pasticcio Rosina inizia con la
consueta pudicizia: gli occhi bassi, l’abbigliamento sobrio e il parlare pacato
danno dapprima l’impressione di una persona mite; ma prima le attenzioni del
conte Danilo, poi le interferenze di Germont, Rigoletto e Musetta la rendono insofferente
e manesca, un’autentica virago!
Monica Sanfilippo
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