Cupido: “Che sciocchezze…”
Venere: “Hanno perfettamente ragione!”
I.I.: “Da cosa deriva tutto ciò?”
C.: “Mah, incompatibilità.”
V.: “Beh, ammetterà che un figlio così bruttino non ispira
molto affetto…”
I.I.: “Ma prego, descrivetemi una vostra giornata tipo.”
C.: “Io la mattina, dopo colazione, mi faccio vedere dal capo
per avere un nuovo incarico”
I.I.: “E’ una vita faticosa?”
C.: “Ci vuole applicazione, dedizione e…una buona mira”
V.: “Stendiamo un velo pietoso sulla tua mira…”
C.: “Perché, vuoi dire che ci vedo male?”
V.: “Ogni tanto vacci dall’oculista…”
I.I.: “E lei, signora, come passa le sue giornate?”
V.: “Eh, io devo preservare la mia bellezza: ci vuole
meticolosità”
I.I.: (a Cupido, stizzito) “Scusi, la può smettere di fare il
verso a sua madre?”
C.: “Non stavo facendo niente…” (ridacchia; i due si
somigliano, non c’è che dire…)
I.I.: (a Venere) “E, mi dica, anche per le lettrici: fa
qualche particolare trattamento di bellezza?“
V.: “Ma no, ho solo la fortuna di dimostrare meno anni di
quelli che ho – e poi, il fatto di tenermi sempre impegnata aiuta a non sentire
l’età”
C.: “Impegnatissima…” (schiva per un pelo un ceffone della
dea)
I.I.: “E nell’Olimpo andate d’accordo con tutti? Lei, Venere,
come si trova con sua nuora?”
“Psiche? Una bella rompiscatole, va’? Va bene che essere
sposata con questo essere alato…”
I.I.: (a Cupido) “Mi spiega perché non voleva farsi vedere
dalla sua consorte?”
C.: “Che le devo dire…da giovani si fanno tante sciocchezze.”
I.I.: “Ecco un argomento spinoso: i sette difetti di Venere.”
V.: “Sette? Saranno al massimo due!”
C.: “Sono sette, sono sette…e se uno ti guarda meglio sono
molti di più!”
V.: “Presuntuoso screanzato!”
C.: “Ficcanaso scriteriata!” (litigano mentre spiccano il
volo)
I.I.: “Ma non volate via così! Tornate indietro! E io come
torno sulla terraferma?”
V.: (in lontananza) “Un figliolo sì infingardo…”
C.: (scomparendo all’orizzonte) “Una madre farfallona…”
Commenti
Posta un commento