IL
SEGRETO DELLA GIOCONDA, UN’OPERETTA NATA IN TEMPO DI PANDEMIA
Reminiscenze
di un compositore – di Luigi De Filippi
Sono passati due anni dalla nascita del Segreto
della Gioconda, la novità con la quale OperaExtravaganza riprese le
attività nel 2021, dopo mesi e mesi di preoccupazione e di isolamento. L’Associazione
decise unanimemente di continuare le attività, senza cedere alla tentazione di chiudere
i battenti (come successe a molti), e convenne sulla necessità di proporre
qualcosa di nuovo, qualcosa che prima non c’era. In poche parole, una nostra
creazione originale.
Si fece strada la parola ‘storytelling’… storytelling?
E cosa può raccontare di sé un’associazione culturale? L’attenzione cadde su
una lastra di marmo che era stata rinvenuta, semisepolta, nell’area dove ora è
il Teatro del Giardino Segreto: la lastra reca un’iscrizione del 1808, che ci tramanda
l’ordine del pontefice Pio VII di costruire un ponte a Vetralla per agevolare
gli spostamenti verso Tarquinia e il mare. 1808… ricordava qualcosa… ah, sì,
che l’anno successivo Pio VII fu portato prigioniero verso la Francia.
L’argomento si faceva sempre più intrigante. Dovevamo solo ampliare il numero
di personaggi storici e affiancargli dei personaggi di fantasia.
Nei primi mesi del 2021 le restrizioni di movimento erano pressoché totali, e potevano passeggiare liberamente solo i conviventi: e così, nelle nostre passeggiate coniugali io e Monica Sanfilippo abbiamo dato forma a quella che in principio era solo un’idea, una suggestione. Avevamo una sorta di romanzo storico ruzzolato dentro un’opera comica, con una base fattuale e una buona dose di fantasia; se nel nostro racconto erano assenti gli incanti del ramo del Lago di Como, in compenso c’era il dinamismo della Via Francigena. E, con un fitto scambio di idee con Susanna Ohtonen e Rudolph Hupperts, abbiamo costruito un’operetta nella quale si trovano echi di Gilbert and Sullivan, di Achille Campanile, di Charlie Chaplin; del blues, del canto gregoriano, della commedia musicale, dell’opera buffa settecentesca. E vi si mischia il canto lirico con il recitativo cantato e il testo recitato. Per quanto riguarda il mio coinvolgimento come compositore è stato come svuotare tutti i bauli del solaio della mia mente, ho distillato dalla mia memoria ogni goccia di ricordo musicale, non è rimasto nulla nascosto.
I personaggi e come vivono attraverso la musica:
cominciamo da quelli storici
Pio VII
– Protagonista di un pontificato burrascoso, Pio VII fu portato prigioniero in
Francia – probabilmente per un malinteso – e divenne un ospite scomodo e una
spina nel fianco di Napoleone. Nella nostra opera il Papa entra in scena
nell’ultimo quadro e canta il suo dolore per il distacco da Roma e dal suo ufficio
di vescovo della città. La sua aria ha echi del blues (uno stile che evoca
sempre un distacco dalle radici) e del canto gregoriano.
Napoleone Bonaparte
– Nel Segreto Bonaparte è un personaggio da operetta, un tenore con
scarsissimo senso della misura; adora essere adulato e detesta essere
contraddetto. Dopo aver rievocato il suo Fantasma Rosso canta la “Ballata
dell’impero”, carezzando un mappamondo di chapliniana memoria: “Dell’Europa
sono il re, appartiene tutto a me…”
Elisa Bonaparte
– Sorella di Napoleone e principessa di Lucca e Piombino, ha nella sua
residenza di Villa Marlia una corte spumeggiante. Evidentemente annoiata dal
suo tiepido marito Baciocchi, ha ingaggiato un musicista geniale, Niccolò
Paganini, agli inizi di una carriera stellare, facendone il suo direttore
musicale nonché il suo amante.
Niccolò Paganini
– Il leggendario violinista, nel 1809, anno in cui si svolge la nostra operina,
era in procinto di spiccare il volo verso la gloria in tutta Europa. È un fatto
storico acclarato che Niccolò fu grato ad Elisa Bonaparte per averlo fatto
diventare una star, ma non fu contento finché non lasciò la gabbia dorata di
Lucca. Nella nostra storia si invaghisce di Gioconda, e i due hanno un
principio di flirt, bruscamente interrotto dall’arrivo della gelosa principessa.
E questi sono i personaggi di fantasia
Comandante Lafont
– Militare francese addetto alle requisizioni di opere d’arte italiane: usa
senza tanti riguardi la sua autorità e crede di essere un uomo affascinante. Un
po’ simile a Belcore dell’Elisir d’Amore, ne subisce la stessa,
inevitabile, sorte di cadere in disgrazia, raggirato dal suo aiutante italiano.
I Commedianti
– Sono Venere, Cupido ed Endimione: forse avranno anche dei veri nomi di
battesimo, ma noi li conosciamo solo sul palcoscenico. Cantano in una
improbabile farsa, “I Bisticci di Venere”, in cui spalleggiano la loro Primadonna
Gioconda e, allorché lei viene rapita dal comandante Lafont, si gettano
all’inseguimento per andare a riprendersela.
Gioconda, Cantatrice
– Gioconda è la protagonista della nostra storia, o meglio rappresenta l’autentica
protagonista, ossia l’Arte. La grande Arte, quella i cui tesori vennero requisiti
a piene mani dai soldati di Napoleone, ha sempre avuto la capacità di resistere
ai tumulti della storia, vivendo più a lungo di qualsiasi imperatore, di
qualsiasi Papa, di qualsiasi regime. La nostra Gioconda ama l’arte e gli
artisti, detesta i prepotenti, prende le parti di Pio VII non perché è il
pontefice ma perché è un uomo solo. Il povero Endimione, innamorato
semi-corrisposto, non può fare altro che seguirla e tirarla fuori dai
guai.
Luigi De Filippi è il Direttore Musicale di OperaExtravaganza. Attivo su molti fronti delle attività musicali, ha composto l’Opéra comique Il Segreto della Gioconda, il Pasticcio La Locanda dell’Opera e a luglio del 2023 andrà in scena il Melologo Otone, il destino di un imperatore, tutte produzioni originali di OperaExtravaganza.
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