"ASPETTI
CHE NON TI ASPETTI": IL DON PASQUALE DI GAETANO DONIZETTI
di Luigi De Filippi, direttore artistico
OperaExtravaganza
1° Parte
DONIZETTI A PARIGI
Il Don Pasquale di Donizetti andò in
scena al Théâtre-Italien di
Parigi il 3 gennaio 1843 con un cast d'eccezione
formato da Giulia
Grisi (Norina), Luigi
Lablache (Don Pasquale), Antonio
Tamburini (Malatesta), Mario (Ernesto) e Federico Lablache (notaio).
Donizetti era allora all’apice della sua carriera e della sua fama: lavoratore
instancabile – un vero stakanovista delle scene operistiche -, era la vedette
incontrastata del melodramma italiano, in quanto Vincenzo Bellini era scomparso
da otto anni, Gioachino Rossini si era ritirato dalle scene da più di dieci, e
Giuseppe Verdi era ancora in lotta per uscire dall’anonimato, pur avendo appena
scritto il suo primo vero capolavoro, Nabucco.
Donizetti aveva dunque ai suoi
piedi l’Europa intera e dispensava a piene mani i suoi melodrammi, fatti di
irresistibili momenti lirici sorretti da una robusta struttura teatrale.
Fu scelto per
questo nuovo capolavoro comico un vecchio libretto del 1808, il Ser Marcantonio, di Angelo Anelli e Stefano
Pavesi, per rimaneggiare il quale fu ingaggiato il librettista Michele Accursi.
Tra compositore e librettista iniziarono subito i dissapori, poiché Donizetti
avanzava continue richieste di modifiche del testo, finché iniziò ad
effettuare cambiamenti in proprio, suscitando
le ire di Accursi; alla fine il libretto fu firmato da Giovanni Ruffini e lo
stesso Donizetti. Vale la pena a questo punto di spendere qualche parola sui contrasti
tra compositore e librettista, che sono sempre esistiti, e raramente in forma
di pacati scambi di opinioni ma piuttosto di accesi litigi, spesso causati
dall’estrema ristrettezza di tempo nel quale dover completare una nuova opera.
Uno spassosissimo affresco di questa insanabile incomprensione tra poeti e
musicisti è il piatto forte della mirabile opera di Antonio Salieri Prima la Musica, poi le Parole, del 1786. Anche Mozart ne seppe qualcosa,
prima del provvidenziale incontro con Lorenzo Da Ponte, e incapparono negli
stessi problemi Rossini, Verdi, e tanti altri.
.
La Commedia dell’Arte
Il Don Pasquale ripropone le più classiche delle maschere italiane
della Commedia dell’Arte, ossia Pantalone, Colombina, Pierrot e Scapino, dando
loro i nomi di Don Pasquale, Norina, Ernesto e Malatesta, e facendole muovere secondo
tradizione, che le vuole prevedibili e a volte anche un po’ scontate. Ma il
genio di Donizetti infuse a questi automi teatrali una vita, un brio, una
caratterizzazione sconosciuti al consueto teatro delle maschere, affascinando e
conquistando dapprima il pubblico di Parigi e subito dopo l’esigente pubblico
di Milano. Don Pasquale è arrivato ai giorni nostri come uno dei modelli più
perfetti di opera buffa: briosa senza essere superficiale, divertente senza
essere sguaiata, sentimentale senza essere sdolcinata.
Giulia Grisi, la prima Norina
Luigi Lablache, il primo Don
Pasquale
Un Italiano a Parigi
La Parigi degli anni ’40 dell’Ottocento era abitata da musicisti di enorme statura: Rossini vi si era stabilito già dagli anni ’20 e vi sarebbe presto tornato in pianta stabile; Franz Liszt aveva preso il testimone da Niccolò Paganini (scomparso nel 1840) come solista romantico adorato delle folle, mentre lo schivo, ma non meno geniale Frédéric Chopin, affascinava i salotti dell’aristocrazia. Wagner, ancora sconosciuto al grande pubblico, vi aveva soggiornato dal 1939 al 1842; Meyerbeer stava facendo conoscere il suo Grand-Opera, mentre Offenbach stava affilando le armi per la sua strepitosa produzione di operette. Ma ad ogni angolo della grande città si trovavano personaggi di spicco, artisti, scrittori, pensatori: molte di queste grandi menti affollavano i teatri e l’opera, e furono affascinati dalla semplice efficacia dell’intreccio teatrale sostenuto dallo charme irresistibile della musica, senza dimenticare il tocco sempre attraente dell’ambientazione romana.
Ecco i personaggi, descritti dal libretto:
- Don Pasquale (buffo),
vecchio celibatario, tagliato all'antica, economo, credulo, ostinato, un
buon uomo in fondo
- Dottor
Malatesta (baritono),
uomo di ripiego, faceto, intraprendente, medico e amico di don Pasquale, e
amicissimo di
- Ernesto (tenore),
nipote di Don Pasquale, giovine entusiasta, amante corrisposto di
- Norina (soprano),
giovane vedova, natura subita, impaziente di contraddizione, ma schietta e
affettuosa
- Un Notaro (basso)
- Coro di
servi e camerieri
- Maggiordomo (mimo)
- Modista (mimo)
- Parrucchiere (mimo)
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