E' pienone per l'apertura autunnale della stagione 2019 di OperaExtravaganza. Programma musicale "Dal Sud America alla Mitteleuropa"

Effettuata la sua metamorfosi autunnale, che lo porta da un teatro all’aperto immerso nel verde, all’intimità di un salotto al chiuso, il palcoscenico di OperaExtravaganza ha ripreso le attività lo scorso sabato 12 ottobre ed è stato subito sold out con il programma vario e intrigante, che ha esplorato i due ultimi secoli muovendosi tra il vecchio e il nuovo mondo.
Ha iniziato il consigliere di OperaExtravaganza Paolo Pecorari, che ha portato all’attento pubblico internazionale – caratteristica abituale dei salotti di OE – i frutti della sua ricerca sulla stele, collocata  nell’atrio di entrata del Teatro del Giardino Segreto. Questa lastra di marmo racconta ai posteri che il Pontefice Pio VII ha voluto in questo sito la costruzione di un ponte, progettato per rendere più agevoli e più sicuri gli spostamenti e i commerci della popolazione. Pecorari, avvalendosi di immagini proiettate, ha ricostruito un interessante  contrappunto di eventi e personaggi che hanno caratterizzato la prima decade dell’Ottocento.

E’ stata poi la volta della musica a diventare protagonista, allorché la magnifica pianista argentina Mirta Herrera ha condotto gli ascoltatori nella labirintica Fantasia cromatica e Fuga di Johann Sebastian Bach, seguita dagli incanti dei due più conosciuti e amati Improvvisi di Franz Schubert. Poi è venuta la parte dedicata ai compositori sudamericani: Heitor Villa-Lobos, e il suo bel Valsa da Dor; Astor Piazzolla, con il suo brano malinconico per un amico, Retrato de Alfredo Gobbi; e il sempre interessantissimo Alberto Ginastera, con i suoi Tres Preludios Americanos.

A chiusura del programma si è aggiunto il violino del direttore musicale di OE, Luigi De Filippi, nella deliziosa Sonatina in Re maggiore di Franz Schubert. 



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