Invito all'opera: il Don Pasquale. Seconda parte: Donizetti a Roma

"ASPETTI CHE NON TI ASPETTI": IL DON PASQUALE DI GAETANO DONIZETTI
di Luigi De Filippi, direttore artistico OperaExtravaganza
2° Parte

DONIZETTI A ROMA


Donizetti e Roma Don Pasquale è ambientato a Roma agli inizi dell’800, la Roma che Donizetti aveva conosciuto intimamente, la città che con il suo caos millenario e le sue intuizioni improvvise è capace di  accogliere, intimorire, confondere, ma non manca mai di ispirare. Sulle orme del suo amico Rossini, che frequentò Roma alcuni anni prima, Donizetti vi soggiornò nell’arco di nove anni, dal 1828 al 1837, debuttando con alcuni dei suoi titoli più significativi e portando a compimento il suo sviluppo artistico e umano. Considerando la sua straordinaria abilità nel passare dal genere buffo a quello drammatico, è evidente che Donizetti fece tesoro di quella poliedricità dei punti di vista che è una caratteristica distintiva del vivere nella Città Eterna, dove lo stesso evento poteva essere visto con gli occhi severi dell’ecclesiastico, quelli sussiegosi dell’aristocratico, o quelli sarcastici del popolo. Tutto sta nel punto di osservazione dal quale si guarda.

La casa di Donizetti Donizetti abitò vicino alla Fontana di Trevi, a poca distanza dai teatri, come era l’usanza poiché un compositore non doveva mai essere troppo lontano dal teatro. La vita dei musicisti che preparavano una “prima” era normalmente frenetica, ma nei giorni immediatamente precedenti l’andata in scena era addirittura senza respiro: dovevano, senza sosta, scrivere, rimaneggiare, correggere, virtualmente fino a pochi minuti dall’apertura del sipario. E’ noto che Rossini, nel completare la partitura del Barbiere di Siviglia, non si fece la barba per settimane –piuttosto ironico, dato il titolo dell’opera…


Un sonetto del Belli A testimonianza della notorietà acquisita a Roma, Donizetti fu gratificato da un sonetto del grande Giuseppe Gioacchino Belli, “Il Teatro Valle”: il suo nome è storpiato in Dozzinetti, come nella migliore tradizione romanesca di modificare nomi e cognomi, e anche per il fatto che Donizetti era famoso per sfornare un’opera dietro l’altra.
     

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